Casa al mare dopo l’estate: meglio chiuderla, affittarla o fare un contratto transitorio?

Affitti, Mercato immobiliare, Turismo, Valorizzazione immobiliare
8 Ottobre 2025

Con la fine dell’estate, tanti proprietari di case al mare si trovano davanti a una domanda ricorrente: cosa fare con l’immobile fino alla prossima stagione estiva?
Meglio lasciarla vuota, tentare ancora con gli affitti brevi anche in bassa stagione oppure affittarla con un contratto transitorio fino a maggio?

In questo articolo vediamo pro e contro di ogni scelta, così da aiutarti a individuare la soluzione migliore.


Lasciare la casa al mare chiusa in inverno

È la scelta più comune: chiudere la casa e riaprirla direttamente a giugno.
Un’opzione semplice, ma non sempre conveniente.

Vantaggi:

  • nessuna gestione con inquilini;
  • totale libertà sulla casa.

Svantaggi:

  • la casa resta un costo fisso (IMU, utenze, manutenzione);
  • restando vuota, può andare incontro a piccoli deterioramenti o danneggiamenti non monitorati;
  • nessuna entrata economica fino alla prossima estate.

Questa soluzione può andar bene se non hai bisogno di reddito e vuoi ridurre al minimo l’impegno.


Affitti brevi in bassa stagione: funzionano davvero?

Molti proprietari pensano di prolungare gli affitti brevi oltre l’estate, continuando a pubblicare la casa sui portali online.

Funziona solo se la zona ha un flusso turistico anche in inverno (città d’arte, località termali, aree universitarie).
Nelle classiche località balneari, invece, la domanda cala drasticamente e gli affitti brevi in bassa stagione portano pochi ospiti e bassi guadagni, a fronte di un impegno costante nella gestione.

Da valutare solo se la tua casa si trova in una zona viva tutto l’anno.


Contratto transitorio fino a maggio: la soluzione più equilibrata

Il contratto transitorio è la formula più adatta per chi vuole ottenere un reddito sicuro nei mesi invernali senza legarsi per troppo tempo.

Perché sceglierlo:

  • garantisce entrate stabili fino alla primavera;
  • mantiene la casa abitata e curata;
  • l’immobile si libera in tempo per la prossima stagione estiva.

Attenzione però:

  • il contratto transitorio ha regole precise: può durare massimo 18 mesi, non è rinnovabile e deve rispettare requisiti di legge;
  • la motivazione temporanea va documentata (es. studente, lavoratore a termine, esigenze personali del proprietario);
  • nei comuni sopra i 10.000 abitanti il canone deve essere concordato secondo gli accordi territoriali.

È quindi fondamentale redigere il contratto in modo corretto, utilizzando i modelli ministeriali previsti dalla normativa.


Qual è la scelta giusta per la tua casa al mare?

  • Vuoi reddito senza impegni a lungo termine? → Contratto transitorio.
  • Vuoi zero pensieri? → Lascia la casa chiusa fino all’estate.
  • Vuoi continuare con i turisti? → Valuta se la tua località ha ancora domanda reale fuori stagione.

Conclusione

Se ti stai chiedendo cosa fare con la tua casa al mare dopo l’estate, sappi che ogni scelta ha i suoi pro e contro.
Il contratto transitorio, se ben impostato, è oggi la formula più intelligente: ti permette di avere entrate sicure, meno rischi e più flessibilità.

Prima di decidere, valuta attentamente i tuoi obiettivi e, se scegli di affittare, assicurati di rispettare le regole per evitare problemi futuri.

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