Evoluzione delle norme sulle ristrutturazioni residenziali – le novità nazionali ed europee

Nuove normative

Nel corso delle ultime settimane, il settore immobiliare ha registrato significativi sviluppi sia a livello nazionale che europeo. Pertanto, in questo articolo, ci proponiamo di sintetizzare i concetti fondamentali e analizzare le recenti novità normative.

Tra le tematiche più discusse nell’ ultimo periodo, l’ambiente e il clima hanno assunto un ruolo centrale. Questa tematica coinvolge anche il settore immobiliare, che sta affrontando sfide significative in termini di sostenibilità ed efficienza energetica.

Già da diverso tempo la Commissione europea è impegnata nella Direttiva “Case Green”, un insieme di norme emanate a livello comunitario per promuovere interventi di riqualificazione e ristrutturazione degli immobili esistenti e per la costruzione di nuovi edifici ad alta efficienza. 

Le novità più importanti di questa direttiva, approvata in via definitiva dal Parlamento europeo lo scorso 12 marzo, riguardano le ristrutturazioni degli edifici residenziali. Ogni stato membro dovrà adottare un piano nazionale che preveda la riduzione progressiva del consumo di energia, avendo piena libertà di scelta sugli edifici su cui concentrarsi. L’unico vincolo sarà assicurare che almeno il 55% della riduzione del consumo medio di energia derivi dalla ristrutturazione degli edifici con le prestazioni più scadenti. L’obiettivo è un taglio del 16% entro il 2030 e del 20-22% entro il 2035.

La direttiva avrà un impatto significativo anche sui bonus casa. Molti degli sconti attualmente in vigore, come gli incentivi su apparecchi che funzionano solo a metano, scadranno alla fine del 2024. Questa misura mira a promuovere l’adozione di tecnologie più sostenibili, come il biometano e l’idrogeno verde, attraverso agevolazioni fiscali, in linea con le direttive della Commissione Europea. Il fine è quello di eliminare completamente le caldaie a metano entro il 2040, data per il momento solo indicativa.

Introdotte regole più stringenti anche per gli edifici di nuova costruzione: dovranno essere progettati con criteri di efficienza energetica e sostenibilità, con l’utilizzo di sistemi energetici rinnovabili come impianti solari. 

Gli Stati membri, avranno due anni per adeguarsi e presentare le loro tabelle di marcia per indicare come intendono raggiungere gli obiettivi di efficienza energetica. 

A livello nazionale, a partire dal 2020, il governo Conte ha introdotto in Italia il Superbonus 110%, una misura di incentivazione edilizia finalizzata a promuovere la riqualificazione energetica degli edifici e a stimolare il settore edile, che era in crisi a causa della pandemia di COVID-19.

Questa misura è stata una delle più discusse in Italia negli ultimi anni ed è stata oggetto di molteplici cambiamenti. A partire da gennaio 2024, il Superbonus è sceso al 70% e nel 2025 scenderà ulteriormente al 65%. Questo rappresenta un progressivo ridimensionamento dell’incentivo, che riflette la necessità di bilanciare il sostegno alle ristrutturazioni con la sostenibilità finanziaria dello stato.

Il Decreto Legge 39-2024, entrato in vigore il 30 marzo, ha introdotto importanti novità nel settore dei bonus edilizi in Italia. Queste misure sono state adottate per mitigare l’impatto sul bilancio statale, che era stato significativamente influenzato dalle generose agevolazioni precedenti. 

Tra le principali modifiche, vi è l’eliminazione dello sconto in fattura e della cessione del credito per tutte le tipologie di lavori che ne beneficiavano. Prima dell’introduzione di questo decreto, i beneficiari dei bonus edilizi avevano la possibilità di optare per la cessione del credito o per lo sconto in fattura, facilitando così la realizzazione di interventi di ristrutturazione edilizia e di efficientamento energetico. 

Altra modifica approvata dal decreto è l’eliminazione della remissione in bonis, che precedentemente consentiva ai contribuenti di presentare in ritardo la documentazione necessaria per accedere ai benefici fiscali. Inoltre, il decreto ha posto fine alla possibilità di compensare i debiti erariali con i crediti d’imposta derivanti dai bonus edilizi.

Queste azioni riflettono l’intento del governo di controllare i costi e prevenire l’uso fraudolento delle agevolazioni. La sfida sarà ora quella di bilanciare la necessità di contenere la spesa pubblica con il sostegno all’edilizia e all’efficienza energetica, elementi chiave per la crescita e l’innovazione del paese.

Tutti questi cambiamenti sottolineano l’importanza di rimanere aggiornati sulle normative vigenti e di consultare professionisti del settore per orientarsi nel complesso panorama degli incentivi edilizi italiani.

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